Chi si occupa di marketing online per professione, o semplicemente perché vuole promuovere sul web la propria attività, presto o tardi si troverà a dover risolvere un grande dilemma: meglio fare delle campagne pubblicitarie su Google o puntare sui social come Facebook o Instagram?
Vogliamo parlarne in questo articolo, analizzando le differenze tra queste due forme pubblicitarie, apparentemente simili ma in realtà molto diverse per quanto riguarda l’approccio strategico al marketing digitale e il modo di mostrarsi al pubblico dei potenziali clienti che popolano il web.
Prima di entrare nel dettaglio della questione, però, affronteremo un aspetto forse un po’ noioso ma certamente fondamentale, alla base di ogni strategia di web marketing.
Domanda latente e domanda consapevole
Cosa c’entrano queste due strane espressioni con la promozione su Facebook e Google? In realtà molto, se vogliamo sfruttare al meglio le potenzialità del web e non rischiare di buttare al vento migliaia di euro in pubblicità inutile per il proprio business.
Con l’espressione “domanda latente” associamo quel tipo di pubblicità mostrata a chi è soltanto potenzialmente interessato ad acquistare i nostri prodotti o servizi.
Andando sul pratico, se ho un e-commerce che vende cialde di caffè, dovrò impostare una campagna su Facebook e Instagram con un pubblico di potenziali acquirenti, cioè persone che hanno una macchina da caffè a casa e che potrebbero diventare presto nostri clienti.
In pratica il nostro intento è quello di intercettare una domanda “latente” di caffè in cialde, perché le stesse persone a cui mostreremo i nostri annunci non hanno cercato (almeno in questa occasione) sul web un e-commerce di caffè, ma sono pur sempre potenzialmente interessate.
Diverso è il discorso degli annunci che appaiono sui risultati di ricerca su Google. Se sei uno psicologo che ha lo studio a Perugia e imposti una campagna su Google per mostrare il tuo annuncio a chiunque cerchi “psicologo Perugia” sul motore di ricerca, allora sì che stai intercettando la “domanda consapevole”, cioè quelle persone che appunto consapevolmente stanno cercando uno psicologo a Perugia.
Da questa prima spiegazione, già si capisce che mettere sullo stesso piano una campagna Google ADS sulla rete di ricerca con le campagne che girano sui social, è un errore assolutamente da evitare.
Come impostare le campagne Google ADS (ex AdWords)
Con la lettura del paragrafo precedente sembra già tutto più chiaro: se vuoi intercettare chi sta attivamente cercando sul web il tuo prodotto/servizio, oltre ad affidarti a un bravo consulente Google AdWords professionista e con esperienza, devi impostare una campagna sulla rete di ricerca. E devi farlo scegliendo le parole chiave giuste, investendo un budget sufficientemente ampio per arrivare a tutti i tuoi potenziali clienti, oltre che scrivendo degli annunci che siano accattivanti ed efficaci.
Tornando all’esempio dello psicologo di Perugia che cerca visibilità sul web, costui avrà bisogno di una campagna da mostrare solo nel territorio attorno alla città di Perugia, che si attiva quando vengono cercate espressioni tipo “psicologo Perugia” e simili, e con un annuncio che mostra subito il tipo di approccio psicologico, gli anni di esperienza e i tipi di disturbi trattati.
Qualche consiglio per le campagne pubblicitarie su Facebook
L’unico punto in comune con Google ADS è la quasi necessità di affidarsi a un bravo social media manager, cioè a un professionista che conosce alla perfezione queste piattaforme e sa tirare fuori il meglio da ogni campagna, facendoti spendere poco.
I social, poi, sono anche perfetti se vuoi fare delle campagne di remarketing.
Questo termine forse difficile in realtà indica un aspetto del web marketing ormai diventato fondamentale. Se hai un sito parecchio visitato, magari un e-commerce che riceve centinaia di visite al giorno, sai benissimo che non tutti i visitatori diventano automaticamente dei clienti (magari fosse così!), poiché alcuni hanno bisogno di tempo per concederti la loro fiducia e acquistare da te, anziché da un altro.
Per questo motivo i social come Facebook e Instagram si prestano benissimo a mostrare degli annunci proprio a chi poco prima ha visitato il tuo sito, ha espresso una vaga intenzione di acquistare o addirittura ha abbandonato il carrello prima di cliccare il tasto “Acquista”.
Con il remarketing non facciamo altro che ricordare a chi ci ha conosciuto velocemente sul web, che esistiamo ancora e che possono acquistare da noi.
Qualche conclusione finale
L’articolo che hai appena letto non ha certamente la presunzione di voler spiegare in poche righe le differenze che ci sono tra la pubblicità su Google e quella sui social.
Ciò che hai sicuramente appreso, però, è che le due forme di promozione sul web non possono essere messe sullo stesso piano né in contrapposizione.
Anzi, in una strategia di marketing digitale ben architettata entrambe queste pubblicità possono coabitare, e grazie alla loro sinergia è possibile aumentare le vendite sul web.