La storica partita a scacchi tra Kasparov e Deep Blue

Nel 1996, il campione del mondo di scacchi Garry Kasparov si scontrò contro il computer Deep Blue, sviluppato dalla IBM, in una serie di 6 partite.

Questa sfida, attirò l’attenzione dei media di tutto il mondo e segnò un punto di svolta nella storia dell’intelligenza artificiale.

Infatti, il motivo per il quale la IBM decise di mettere alla prova il proprio computer contro un campione del mondo di scacchi, era proprio quello di dimostrare l’evoluzione dell’IA e dei tanti progressi fatti nel campo dell’informatica, fino ad allora.

Ebbene, Deep Blue non era un normale calcolatore elettronico, ma un supercomputer di quelli che gli esperti tutt’ora definiscono ad altissimo parallelismo: questi, era in grado di elaborare 200 milioni di mosse al secondo, di memorizzare migliaia di partite giocate e di aperture e chiusure diverse.

Numeri entusiasmanti quindi, ma tutto questo non bastò a far capitolare Kasparov.

Difatti, sebbene l’innovativo progetto della IBM riuscì a vincere una prima partita a Filadelfia, non si potrà dire la stessa cosa degli altri confronti.

Infatti, Kasparov rovesciò il risultato nelle seguenti 5 partite (3 vinte e 2 patte), vincendo così il match.

Ma, nonostante la sconfitta, il risultato fu comunque entusiasmante in quanto prima di allora nessun computer era mai arrivato a mettere in difficoltà un campione di scacchi di questo calibro.

In effetti, prima di Deep Blue, vi furono altri computer progettati per questo scopo, tra cui Deep Thought, il quale rappresentò un’evoluzione rispetto al suo predecessore ChipTest e che affrontò proprio Kasparov nel 1989, perdendo tuttavia per 2-0.

In tutto ciò, è interessante notare che, tutti e 3 questi progetti, furono ideati e portati avanti da Feng-hsiung Hsu, un geniale informatico cinese, dedito già alla progettazione di queste macchine durante il suo periodo universitario ed assunto poco dopo dalla IBM, al fine di continuare il suo lavoro sui computer scacchistici.

Pertanto, una vittoria contro Kasparov avrebbe significato un grande passo avanti per la reputazione di questa azienda.

Con tali propositi, Feng-hsiung Hsu ed Murray Campbell (i progettisti della macchina), assoldarono i migliori scacchisti al fine di insegnare ulteriori tattiche a Deep Blue in modo da permetterle di battere finalmente Kasparov.

Difatti, ciò avvenne appena 1 anno dopo: l’11 maggio 1997, a New York.

Il lavoro svolto sulla macchina fu davvero meticoloso, tanto che i 2 esperti immisero nella memoria del supercomputer, altre librerie di aperture e chiusure, ricorrendo anche all’analisi retrograda.

Questa tecnica, infatti, permette di partire dalla conclusione di una partita e di ricostruire all’inverso, tutte le mosse che l’hanno determinata.

Per dare un’idea più precisa del tutto, basti pensare che, stando agli studi sugli scacchi, la prima mossa di apertura ha 20 possibilità di azione diverse, ma la seconda ne ha già 400 e la terza 8902.

Più si va avanti e più le possibilità aumentano, come in un albero che cresce, generando in continuazione nuovi rametti e foglie. 

Infatti, le possibili posizioni delle pedine sulla scacchiera sono nell’ordine di 10 alla 44esima: una cifra immensa, tanto che è stato calcolato che il numero di partite possibili, è superiore al numero di particelle dell’universo visibile!

La sconfitta di Kasparov contro Deep Blue

La sconfitta di Kasparov contro Deep Blue, suscitò molte discussioni sulla relazione tra l’intelligenza umana e quella artificiale.

Difatti, molti interpretarono la vittoria del computer come un segnale del fatto che la tecnologia stava superando l’uomo in alcune attività, mentre altri sottolinearono che il gioco degli scacchi era molto diverso dalle attività quotidiane e che le abilità necessarie per essere un grande giocatore di scacchi non erano necessariamente trasferibili ad altri campi.

In ogni caso, la sfida tra Kasparov e Deep Blue rimane tutt’ora un evento storico che ha segnato un importante punto di svolta nella storia dell’intelligenza artificiale e che ha sollevato tantissime domande sull’impatto della tecnologia sulla società e sul futuro del lavoro umano.

Infatti, ancora oggi, questo incontro continua ad essere oggetto di discussione e di studio: il torneo si concluse con l’abbandono da parte del campione russo, alla sesta partita, dopo solo 19 mosse.

Prima di ciò, il punteggio era fermo a 2,5-2,5.

Il campione russo aveva vinto la prima partita, perso la seconda, patta la terza, la quarta e la quinta, come riportato anche dalla pagina ufficiale del sito della IBM.

Deep Blue e l’impatto dell’intelligenza artificiale: curiosità e prospettive a riguardo

Il computer Deep Blue era in grado di esaminare 200 milioni di mosse al secondo, il che gli consentiva di valutare la situazione del gioco in pochissimo tempo.

Inoltre, la macchina era dotata di una vasta biblioteca di partite giocate da campioni umani, il che le consentiva di imparare dalle mosse degli avversari e di trovare nuove strategie.

Kasparov, d’altra parte, era considerato uno dei migliori giocatori di scacchi di tutti i tempi e aveva già sconfitto altri computer in precedenza ma era ben consapevole del fatto che Deep Blue era un avversario completamente diverso, pertanto si preparò a questa sfida in maniera davvero intensiva, perdendo tuttavia il torneo.

Questo evento, rimane tutt’oggi di grande valenza storica, in quanto ha portato all’utilizzo sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale, sia nello studio che nell’analisi degli scacchi, permettendo ai giocatori di migliorare le proprie abilità e ai ricercatori di comprendere meglio questo gioco e le relative strategie.

In secondo luogo, la sconfitta di Kasparov ha portato anche ad una maggiore attenzione all’uso dell’IA in altri campi, come la medicina, la finanza e la scienza dei dati, dimostrando la grande potenzialità di questa nuova disciplina e delle reali possibilità di collaborazione tra l’uomo e le macchine.

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