Calcolo stipendio netto: guida veloce per sapere quanto resta

Esiste un preciso momento a cui ogni lavoratore punta con ansia e trepidazione: quel giorno del mese in cui sul proprio conto corrente viene accreditato lo stipendio. La retribuzione rappresenta infatti il principale motivo per cui una persona lavora e, proprio per questo motivo, è fondamentale comprendere la distinzione tra stipendio lordo e stipendio netto. Eseguire correttamente il calcolo dello stipendio netto consente infatti di calcolare nel dettaglio l’effettivo potere d’acquisto e poter pianificare al meglio il proprio bilancio personale.

Che cos’è lo stipendio lordo

Lo stipendio lordo rappresenta la somma di denaro stabilita nel contratto di lavoro, quindi la cifra che un dipendente riceve dalla propria Azienda, prima che vengano applicate le ritenute, quindi tutte quelle deduzioni obbligatorie per Legge. Lo stipendio lordo comprende il salario base, bonus e incentivi, contributi assistenziali e pensionistici, tasse ed eventuali straordinari e indennità. Non è invece incluso nello stipendio lordo il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), un fondo che il lavoratore accantona mensilmente e recupera al termine del rapporto di lavoro.

Che cos’è lo stipendio netto

Lo stipendio netto è invece l’importo che un dipendente riceve effettivamente sul proprio conto bancario alla fine di ogni mese di lavoro e, per questo motivo, rappresenta il reddito effettivo. Si tratta quindi della somma ottenuta dopo che tutte le deduzioni obbligatorie sono state prelevate e si ottiene sottraendo allo stipendio lordo contributi, imposte sul reddito (IRPEF), bonus, trattenute e addizionali regionali e comunali.

Come si calcola correttamente lo stipendio netto

Per ottenere l’importo netto del proprio stipendio a partire dal lordo, bisogna prima di tutto conoscere il valore della remunerazione annua lorda (RAL), cioè il totale dello stipendio che un lavoratore percepisce nell’arco di un anno. Questo numero dipende dalla funzione rivestita e dall’anzianità di servizio, oltre a basarsi sul calendario presenze con il riepilogo del numero di ore lavorate e di assenza, permessi e ferie. La RAL corrisponde quindi allo stipendio lordo mensile moltiplicato per il numero di mensilità retribuite, più tredicesima e quattordicesima (se previste). Importante poi considerare le somme trattenute ai fini previdenziali obbligatori e a carico del lavoratore (contributi INPS e INAIL), che corrispondono al 9,19% dello stipendio lordo (il restante 23,81% è a carico del datore di lavoro). Da considerare anche le trattenute fiscali IRPEF, tasse sulla retribuzione versate direttamente dal datore di lavoro e trattenute dallo stipendio lordo mensile, applicate sul reddito complessivo e variabili per scaglioni di reddito. Da togliere sono anche le addizionali regionali e comunali (imposte aggiuntive applicate sul reddito imponibile che cambiano a discrezione regionale) e le agevolazioni (ad esempio, gli assegni familiari). Dopo di che, è sufficiente sottrarre tutte queste trattenute dallo stipendio lordo mensile per ottenere l’importo netto, a cui vanno aggiunti eventuali bonus in busta paga e premi di produzione, che godono di una tassazione agevolata e, se non in determinate condizioni (cifre sopra i 3000 euro annui o stipendio lordo oltre 80.000 euro) non sono collegati all’IRPEF. Importante sapere che, a partire dal 2025 il taglio del cuneo contributivo sarà sostituito da un bonus fiscale di cui beneficeranno soprattutto i lavoratori che guadagnano tra 35 mila e 40 mila euro. Per redditi inferiori, il bonus sarà variabile e non porterà ad aumenti significativi in busta paga. Infine, per i dipendenti con reddito annuo fino a 28 mila euro è stato introdotto un trattamento integrativo sotto forma di detrazione IRPEF, che va a sostituire il bonus Renzi.

Stipendio netto: strumenti per il calcolo esatto

Oltre ai consulenti per il lavoro e ai commercialisti, che si occupano della gestione completa dell’aspetto retributivo di un lavoratore, è anche possibile ottenere il proprio stipendio netto tramite calcolatori online che, in pochi semplici click, restituiscono un risultato esatto. Questi strumenti, oltre a semplificare e velocizzare questa procedura, tengono anche conto delle possibili variabili da valutare, tra cui il tipo di contratto lavorativo e le rispettive aliquote contributive, il CCNL applicato, straordinari e bonus e le addizionali a seconda del luogo di lavoro.

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