Welfare aziendale metalmeccanici: tutto quello che c’è da sapere

Il welfare aziendale metalmeccanici comprende somme, beni, prestazioni, opere e servizi che l’azienda fornisce al dipendente. Questi possono essere in natura o sotto forma di rimborso spese, ed in genere non sono tassati (o risultano essere tassati solo in parte).  

È possibile distinguere tra il tipo messo a disposizione dall’azienda e quello contrattuale: nel primo caso, si tratta di un’iniziativa volontaria e unilaterale da parte del datore di lavoro. Ciò significa che l’azienda decide autonomamente quali benefit offrire, come gestirli e sotto quali condizioni, senza alcuna trattativa con i sindacati o le rappresentanze dei lavoratori.

Al contrario, nel caso di welfare contrattuale, è il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro di riferimento(CCNL) che definisce la gestione, le modalità, i termini e le condizioni per i benefit destinati ai dipendenti. Tutto questo è frutto di negoziazioni tra i datori di lavoro, i sindacati e le rappresentanze dei lavoratori.

Il primo CCNL a includere il welfare aziendale è stato quello dei Metalmeccanici Industria, attraverso un accordo che ha segnato un importante passo avanti nella promozione del benessere dei lavoratori nel settore industriale, che conta circa un milione e mezzo di dipendenti.

Come funziona il welfare metalmeccanici?

Dopo aver precisato, per somme linee, cos’è il welfare CCNL metalmeccanici e come è nato, potrebbe sorgere spontanea la domanda: ma il welfare metalmeccanici come funziona nello specifico? E quali sono esattamente le caratteristiche del welfare aziendale metalmeccanici?

Il contratto stabilisce che le aziende devono fornire, entro il 1° giugno di ogni anno, dei flexible benefit metalmeccanici ovvero, in parole povere, degli strumenti di welfare ai propri dipendenti. Tali strumenti devono avere un valore di 200 euro, e devono essere utilizzabili entro il 31 maggio dell’anno successivo all’erogazione.

Il valore di 200 euro è onnicomprensivo e non viene considerato nella base di calcolo del trattamento di fine rapporto (TFR). Ciò significa che questi benefit sono separati dal calcolo del TFR, non influendo quindi sul suo ammontare. Infine, è doveroso sottolineare che il welfare metalmeccanicipuò includere diverse tipologie di beni e servizi in grado di migliorare il work-life balance.

Buoni acquisto

Probabilmente, uno dei mezzi più idonei e diretti per soddisfare il requisito imposto dal CCNL Metalmeccanici Industria è il buono acquisto, ovvero uno dei servizi di welfare aziendale più apprezzati.

I buoni acquisto, come i Buoni Acquisto Pluxee, sono ideali per adempiere alle disposizioni di welfare metalmeccanici.

Sono infatti dei voucher disponibili in formato cartaceo o digitale, che offrono ai dipendenti la libertà di scelta tra shopping, spesa e carburante in 20.000 punti vendita in tutta Italia e shop online.

Sono inoltre facili e veloci da attivare: i Buoni Acquisto Pluxee in formato digitale, per esempio, sono utilizzabili dai dipendenti in sole 48h dall’ordine.

A livello fiscale, i buoni acquisto, rientrano nella categoria dei fringe benefit, e godono delle agevolazioni previste dall’articolo 51 comma 3 del TUIR. Per l’azienda e il dipendente, questi strumenti di welfare sono interamente deducibili fino a un limite di 258,23 euro a dipendente.
Per il 2024, tale soglia è stata aumentata fino a 2000 euro per i dipendenti con figli a carico e a 1000 euro per tutti gli altri. 

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