Transizione digitale: in Italia sono ancora poche le aziende Data Driven

Transizione digitale: in Italia sono ancora poche le aziende Data Driven

La transizione digitale rappresenta una delle sfide più significative per le aziende moderne, in quanto permette di andare a incrementare e migliorare non solo i processi produttivi ma anche l’approccio strategico delle imprese sul loro mercato di riferimento.

In Italia, nonostante una crescente consapevolezza dell’importanza di un approccio basato sui dati, il percorso verso una piena trasformazione digitale rimane incompleto per molte aziende.

Le attività analitiche data driven, però, sono fondamentali per migliorare l’efficienza aziendale, in quanto consentono di prendere decisioni importanti basandosi su dati reali e sempre aggiornati.

Attività di questo tipo, infatti, aiutano a delineare con maggiore precisione il settore di riferimento di un’azienda (in merito gli esperti di Central Marketing Intelligence forniscono chiarimenti interessanti) e tutte le particolarità a esso legate, ma anche a ottenere informazioni preziose sui trend e sui competitor.

Pertanto, adottare un approccio data driven – a maggior ragione in un paese in cui ancora pochi lo fanno – può portare a un vantaggio competitivo più che significativo.

La situazione della transizione digitale in Italia

Un recente studio di Denodo, realizzato in collaborazione con IKN Italy, ha rivelato che solo il 20% delle aziende italiane ha completato il processo di trasformazione digitale, centralizzando l’uso dei dati nei propri processi decisionali.

Sebbene l’85% delle aziende riconosca l’importanza strategica di implementare una strategia e soluzioni data-driven e la includa nei propri piani, molte sono ancora lontane dall’implementazione completa.

Un elemento chiave emerso dallo studio è il ruolo dell’intelligenza artificiale (IA). Per il 35% delle aziende l’intelligenza artificiale aiuterà la trasformazione digitale aziendale, grazie alla sua capacità di aumentare l’efficienza operativa e la possibilità migliorare i servizi e arricchire l’esperienza del cliente.

Secondo il rapporto attualmente un percorso di trasformazione data-driven è stato intrapreso almeno in fase iniziale dal 40% delle proprie organizzazioni. Inoltre, per un ulteriore 25% delle aziende italiane si sta cercando di iniziare a pensare di implementare nuove soluzioni tecnologiche basate su IA e data-driven. Solo per il 15% risulta complesso o non pertinente al proprio lavoro la trasformazione digitale.

Perché è importante avere una visione data-driven

Adottare una visione data-driven non è solo una questione tecnologica, ma rappresenta un cambiamento fondamentale nella cultura e nell’approccio strategico delle aziende.

L’uso efficace dei dati consente alle aziende di ottimizzare i processi interni, ridurre gli sprechi e aumentare la produttività. I dati forniscono insights precisi che possono guidare decisioni operative più informate e tempestive, migliorando la qualità e la velocità delle operazioni aziendali.

Le aziende data-driven sono anche in grado di identificare nuove opportunità di mercato, sviluppare prodotti e servizi innovativi e rispondere rapidamente ai cambiamenti nelle condizioni di mercato. Questo approccio non solo migliora la competitività ma può anche creare vantaggi sostenibili nel tempo.

I dati permettono di comprendere meglio le esigenze e le preferenze dei clienti, offrendo esperienze personalizzate che aumentano la soddisfazione e la fidelizzazione.

La capacità di analizzare grandi volumi di dati provenienti da diverse fonti aiuta le aziende a prevedere i comportamenti dei clienti e adattare le proprie offerte di conseguenza.

Una gestione accurata e strategica dei dati è la soluzione migliore per riuscire a prendere decisioni più informate, basate su prove concrete piuttosto che su intuizioni o presupposti. Questo approccio riduce i rischi e aumenta la probabilità di successo delle strategie aziendali.

Le sfide della transizione digitale

Nonostante i numerosi vantaggi, la transizione verso un modello di business data-driven presenta diverse sfide per le aziende italiane che si trovano in difficoltà nella sua integrazione complessiva proprio per alcuni ostacoli che si parano inizialmente dinanzi a queste nuove soluzioni.

La dispersione dei dati in diversi silos all’interno dell’azienda è uno degli ostacoli principali. Per sfruttare appieno il potenziale dei dati, è necessario integrarli in modo coerente e accessibile a chiunque ne abbia bisogno.

Un altro problema che frena le aziende italiane e che la trasformazione digitale richiede un cambiamento culturale significativo. Le aziende devono promuovere una cultura orientata ai dati, dove le decisioni si basano su analisi concrete e i dati sono considerati una risorsa strategica.

Infine, non bisogna dimenticare purtroppo la mancanza di competenze specializzate è un’altra barriera critica. Le aziende devono investire nella formazione del personale e nello sviluppo di nuove competenze per gestire e analizzare i dati in modo efficace.

Per riuscire a creare una strategia data-driven ottimale è dunque necessario comprendere come sia rilevante una buona governance dei dati che garantisca la qualità, la sicurezza e la conformità delle informazioni.

Inoltre, le aziende devono stabilire politiche e procedure chiare per la gestione dei dati, assicurandosi che siano accurati, completi e protetti e assumere personale esperto. Solo così potranno diventare veramente data-driven e trarre vantaggio dalle opportunità offerte dalla trasformazione digitale.

Di admin