Giocare a scacchi: come si chiamano i pezzi e come si muovono

Gli scacchi sono uno dei giochi più vecchi del mondo: nati in India intorno al VI secolo d.C., giunsero in Europa verso l’anno 1000, con ogni probabilità grazie alla mediazione degli Arabi.

Diffusisi quindi nell’intero continente, raggiunsero una forma pressoché moderna nel XV secolo in Italia e in Spagna, sebbene per arrivare al regolamento completo, attualmente in vigore, bisognerà attendere solo il XIX secolo.

Stiamo parlando a tutti gli effetti di un passatempo che richiede molta pianificazione, grande adattabilità e tanta strategia.

Infatti, la vera sfida per un appassionato di scacchi è quella di pianificare in anticipo diverse mosse, e di essere in grado di adattare il proprio gioco in base alla situazione che si presenta durante la partita.

Per farla breve, solo con molta pratica si può essere padroni del gioco.

Ma prima di tutto questo, è importante conoscere i nomi e le caratteristiche di ogni pezzo sulla scacchiera, così come le diverse mosse che ogni pezzo può compiere.

Come si chiamano i pezzi degli scacchi

I giocatori di scacchi hanno a disposizione una serie di pezzi, con i quali muovere sulla scacchiera durante la partita; quest’ultima composta da 64 caselle, alternate in bianco e nero.

I pezzi che compongono il gioco sono sostanzialmente 16, rappresentati rispettivamente da un re, una regina, due torri, due alfieri, due cavalli ed otto pedoni.

Detto ciò, andiamo ad elencare di seguito tutte le caratteristiche dei pezzi degli scacchi, oltre alle loro possibili mosse:

  • Pedone: si tratta del pezzo più piccolo posto sulla scacchiera; ciascun pedone può essere mosso una o due caselle in avanti trattandosi della sua prima mossa, al contrario, può avanzare di una sola casella nelle mosse successive. I pedoni possono muoversi solo in avanti, una casella alla volta, e solo in diagonale se catturano un pezzo avversario. Tuttavia, vi sono alcune eccezioni a questa regola, come l’En passant e la Promozione
  • Torre: la torre è un pezzo che assomiglia molto ad un castello, per questo motivo è anche conosciuta con tale nome in alcune parti del mondo. Questo pezzo può muoversi solo in orizzontale o in verticale (quindi esclusivamente in linea retta e non in diagonale), per un numero illimitato di caselle, fino a raggiungere la fine della scacchiera o catturare un pezzo del giocatore avversario
  • Cavallo: il cavallo (o cavaliere), è un pezzo rappresentato dalla testa e dal collo di un cavallo, e può muoversi ad L (ossia di due passi e mezzo) in qualsiasi direzione. Il cavallo è l’unico pezzo che può muoversi anche se il suo percorso è ostacolato da un’altra pedina, al fine di arrivare a caselle che sono a tutti gli effetti irraggiungibili per gli altri pezzi
  • Alfiere: gli alfieri sono noti anche come cammelli, essi hanno la parte superiore a punta e possono muoversi solo in diagonale, per un numero illimitato di caselle, fino alla fine della scacchiera o fin quando non catturano un pezzo dell’avversario
  • Regina: si tratta sostanzialmente del secondo pezzo più alto dell’intero set. A differenza del re, non ha una croce sulla parte superiore ed è rappresentata da una donna coronata. Inoltre, la regina può muoversi in qualsiasi direzione (orizzontale, verticale o diagonale), per un numero illimitato di caselle, fino a raggiungere la fine della scacchiera o fin quando non cattura un pezzo dell’esercito avversario: questo rende la regina uno dei pezzi più pericolosi del gioco
  • Re: il re è il pezzo più alto della scacchiera; il gioco si conclude ogni volta che viene messo sotto scacco (o sotto scacco matto), ragion per cui è estremamente importante proteggere questo pezzo durante il gioco. In ogni caso, il re può muoversi solo un passo alla volta, in qualsiasi direzione

Come avrete avuto modo di capire, per essere considerati dei bravi scacchisti è di fondamentale importanza essere in grado di riconoscere le varie opportunità di scacco che si presentano durante il gioco.

In ogni caso, i giocatori più esperti solitamente non pensano alle mosse di ogni pezzo, poiché hanno già imparato a memoria le rispettive possibilità.

I maestri degli scacchi: Bobby Fisher e Garry Kasparov

Tra i nomi più noti che hanno segnato la storia di questo gioco, figurano senza ombra di dubbio Bobby Fisher e Garry Kasparov.

Bobby Fisher, è infatti conosciuto come il “Re degli scacchi”: stiamo parlando di uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, vincitore del Campionato del Mondo nel 1972.

Garry Kasparov, invece, è stato il primo giocatore di scacchi ad aver raggiunto il punteggio di 2851 punti Elo; stiamo parlando del punteggio più alto mai ottenuto prima da un giocatore di scacchi, battuto solo tanti anni dopo da Magnus Carlsen.

Detto ciò, sia Fisher che Kasparov, hanno lasciato il loro segno nella storia degli scacchi, tanto da essere unanimamente considerati i veri maestri di questo gioco.

Perché giocare a scacchi fa bene alla mente umana

Imparare a giocare a scacchi può essere un’attività divertente e stimolante per la mente, sotto diversi aspetti, tra cui:

  • Miglioramento delle capacità di problem solving: gli scacchi richiedono di pensare in modo strategico e di prevedere le mosse future. Questo può aiutare a risolvere in maniera più agevole i problemi che si presentano nella vita di tutti i giorni
  • Aumento della concentrazione e della memoria: durante una partita di scacchi, è necessario prestare attenzione ai dettagli e ricordare le mosse precedenti per pianificare quelle future. Ciò può aiutare a sviluppare la concentrazione e la memoria a lungo termine
  • Sviluppo delle capacità di pensiero critico: gli scacchi richiedono di valutare le opzioni disponibili e di prendere decisioni basate sulla logica. Ciò può aiutare a sviluppare le capacità di pensiero critico e a diventare più bravi nel prendere decisioni
  • Miglioramento della salute mentale: gli scacchi possono essere una forma di intrattenimento divertente e sana, la quale può aiutare a ridurre significativamente sia stress che ansia. Inoltre, giocare a scacchi può aiutare a mantenere in allenamento il cervello e a prevenire la perdita di memoria legata all’età

In conclusione

Per concludere, sappiate che esistono numerosi club di scacchi in tutto il mondo, dove è possibile imparare le regole del gioco e sfidare gli altri giocatori.

Inoltre, esistono anche diverse app e piattaforme online, sviluppate appositamente per dar modo a persone di tutti il mondo di poter competere tra di loro.

Pertanto, se vuoi imparare a giocare a scacchi, non esitare a cercare un club o un maestro di scacchi nella tua zona: con un po’ di pratica e molta concentrazione, potrai diventare un giocatore esperto in tempi relativamente brevi!

Di admin